
Megiddo - Andrea Luzi
Andrea Luzi e il ciclo Megiddo presso la Chiesa S. Maria di Portosalvo
Andrea Luzi, classe 1997, nato ad Ancona, vive e lavora tra Milano, Filottrano e Vienna.
Per la prima volta presenta, sotto la guida attenta del curatore Giuseppe Melè, in collaborazione con la cooperativa Culturadice, due imponenti tele ovali presso la Chiesa di Santa Maria di Portosalvo, Napoli.Il ciclo pittorico Megiddo “La consumazione del Fuoco” e “La corona tra le ceneri” sarà visibile dal 25 giugno 2025.
La cornice che accompagna le opere di Luzi è la prestigiosa Chiesa barocca di S. Maria di Portosalvo, riaperta al culto nel 2022.
A mio giudizio, analizzando attentamente le tele di Andrea, è evidente una forte assonanza con le illustri miniature medievali di epoca ottoniana che nacquero e si svilupparono nel corso del X secolo con l’ascesa al trono Imperiale di Ottone I fino al XI secolo; che a loro volta risentono dell’influsso delle rivoluzionarie miniature carolinge. Vi è una miniatura rappresentativa di questo vivace periodo che può evocare tale somiglianza: L’Evangelista San Luca, datata intorno all’anno 1000, proveniente dall’Evangeliario di Ottone III conservato presso la Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera. Osservando i movimenti presenti in questa rappresentazione si può intuire come quel simbolismo e quella vena fantastica, tipici dell’anno 1000, trovino un collegamento diretto con le straordinarie opere site-specific realizzate da Andrea Luzi per il contesto scelto.
Dal più accurato dettaglio delle due tele è possibile proiettarsi in epoche diverse, mondi fantastici e simbolici perfettamente incorniciati dall’emblematica chiesa che li ospita. Inoltre, osservando tali tele, spesso riaffiorano alla mente gli splendidi arazzi originari delle Fiandre, come ad esempio quello esposto a Parigi nel Museo del Medioevo noto come “A mon seuldésir”, parte del ciclo “La dama e l’unicorno”, arazzo fiammingo della fine del XV secolo realizzato da tessitori ignoti. Sebbene le tecniche utilizzate nelle miniature siano ovviamente differenti da quelle degli arazzi, permane tuttavia una meticolosa attenzione al dettaglio nelle rappresentazioni raffigurate in esse e probabilmente riconducibili alle opere ad olio di Andrea.Il suo è uno sguardo attento, storico e minuzioso che non smette mai di rinnovarsi.È proprio questa attenzione richiesta al fruitore che determina una particolare osservazione delle sue creazioni, la sua maestria nel dipingere in “dettaglio” ci conduce ad una lettura peculiare, fantasiosa e preziosa.
Testo a cura di Chiara Cesari